Dicembre 2022
IMMAGINI COME
TESTIMONIANZA DI UN
ARTISTA
Da
molti
anni
seguo
Nunzio
Quarto
e
il
suo
lavoro.
E’
un
artista
per
molti
versi
sorprendente,
che
ha
molte
corde
al
suo
arco
e
una
personalità
costituita
da
un
inedito
impasto
di
candore
esistenziale
e
di
genialità
formale.
Viene
dalla
terra,
dai
saperi
di
una
manualità
istintiva
ma
anche
profonda,
intimamente
complessa
e
articolata.
Con
la
sua
acuta
sensibilità
e
le
sue
forti
radici
non
poteva
che
diventare,
prima
coi
marmi
di
Carrara
poi a Milano con bronzi e legni, scultore di robusto impatto emozionale.
Forme
monumentali
e
gravi,
geometria
e
natura
intrecciate
in
uno
spazio
che
si
lega
alla
terra,
germinazioni,
sbocciamenti,
incastri
minerali
misteriosi,
grevità
dell’esistere…
un
amalgama
di
densità
infinita
e
di
sottigliezze incantate.
Molti
anni
fa,
tra
matita
e
pennelli,
aveva
iniziato
un
discorso
sulla
guerra
tra
gli
uomini
e
sulla
guerra
alla
natura
con
uno
slancio
ideale
forte
e
insieme ingenuo, quasi con gli occhi della mente socchiusi.
Oggi
ha
mandato
alcune
di
quelle
opere
al
nostro
riContemporaneo.org
per testimoniare la sua vicinanza al tema della pace.
(G.S)
«La guerra che esplode!»,
tempera, 1973
E’ una deflagrazione fuori d’ogni
controllo e d’ogni descrizione, di
puro senso negativo, fredda come
il gelo più vuoto eppure gonfia di
crudeltà ribollente e di fiamme
tossiche mostruose.
«Nel dialogo con l’universo manca
la persona umana», tempera,
1975
In un algido silenzio metafisico,
l’assenza dell’uomo è come la
constatazione della fine di ogni
speranza. La pace nel mondo e
l’armonia con la natura sono
sospese. L’uomo è altrove, ignoaro o
indifferente.
«La cementificazione e lo
scontro tra uomo e natura»,
olio, 1959
Pur relegata in un vaso, la pianta
non si arrende alla prepotenza
dell’uomo, e rabbiosa e indomita
«esplode» dintorno la sua
fioritura, come semi di speranza.