Aprile-Maggio 2022
DIARIO DI PITTURA TRA
PACE E GUERRA
di Ferdinando Greco
Caro
Giorgio,
proprio
ieri
pensavo
a
te
e
il
tuo
silenzio
mi
sembrava
strano
visti
i
fatti
drammatici
che
premono
ma
alla
sera
ecco
la
tua
mail dove chiedi un intervento: guerra “o” pace.
Sto
lavorando
a
proposito,
e
proprio
su
questo
ti
invio
un
lavoro:
“Distruzioni
e
infinite
fusioni
“
,
cm.170x126,
ma
sto
ultimando
altri
quadri
sull’argomento.
.
Dunque
se
ti
urge
usa
questo
quadro
poi
spero in qualcosa ancora.
Suggerisco
di
ingrandire
il
mondo
in
basso
dove
c’è
un
soldato,
e
nota
la
materia
lacerata
o
come
crivellata
da
proiettili.
Del
quadro
ho
anche
un
breve
testo,
che
ricavo
dagli
appunti
che
scrivo
mentre
lavoro. Eccolo:
9-3-2022-
Dopo
tante
riflessioni,
con
questo
quadro
mi
sembra
di
aver
impostato
e
iniziato
un
nuovo
ciclo,
quello
dei
“Mondi
sconvolti
e
dall’Ucraina”.
Per
mondi
intendo
il
cosmo
che
ci
sovrasta
nella
sua
enormità
ma
anche
i
vari
mondi
piccoli
e
grandi
della
terra
compreso
quello
ideologico della “grande Russia”.
Il
patriarca
di
Mosca
Kirill
giustifica
la
guerra
all’Ucraina
e
la
definisce
“guerra
metafisica”
ovvero
un
conflitto
ontologico
tra
bene
e
male
dove
il
male
è l’occidente corroso dal peccato .
Senza
giustificare
l’occidente
c’è
un
mondo
ideologico
e
imperialista
nascosto
sotto
la
coperta
dello
scontro
metafisico
quando
invece
è
iniziata
come
una
valanga
su
nell’Ucraina
che
temo
possa
travolgere
l’Europa.
Una
valanga
documentata
da
tanti
fotoreporter
e
da
queste
immagini
della
guerra
proviene
quella
del
quadro
dove
un
soldato
porta
in
braccio
un
neonato
mentre
attraversa
le
macerie
di
un
ponte
saltato per una esplosione.
Nelle
guerre,
è
ovvio,
ci
sono
soldati
ma
i
bambini?
Essi
sono
l’opposto
del
soldato
armato,
insieme
sono
una
specie
di
aporia
o
una
controaporia
?
Soldato
e
bambino
intesi
come
opposti
dove
il
soldato
con
le
armi
porta
la
morte
mentre
il
bambino
come
arma
ha
solo
la
vita
che
vuole
vivere
con
gioia
e
giochi;
qui
coesistono
e
l’armato
porta
il
neonato,
l’uccisore
e
l’inerme
stanno
assieme: complessità del male e del bene.
Il
metropolita
Kirill
e
tanti
altri
sono
schematici,
rigidi
e
vogliono
strappare
subito
la
zizzania
tra
il
frumento
neonato.
1-4-2022-
Tornando
al
quadro
“Distruzioni
e
infinite
fusioni”
vorrei
accennare
alle
infinite
fusioni
sulla
parte
alta
del
quadro:
i
tre
mondi
compenetrati
e
dietro
un
paesaggio
infinito,
ecco
l’orizzonte
è
cosa
della
metafisica,
è
cosa
più
della
pittura
che
della
natura
e
così
la
pittura
trasforma
l’infinito
in
paesaggio
e
il
soldato,
assieme
alle
armi,
porta
in
braccio
un
pezzo
d’infinito:
caos e logos assieme.
4-4-2022-
Inizio
un
altro
quadro
dove
vorrei
evidenziare
ancora
una
volta
la
cronaca
della
guerra
in
Ucraina
rifacendomi
a
immagini
pubblicate su due fogli di giornale.
5-4-2022-
Cerco
di
non
separare
il
dicibile
dall’indicibile
(due
mondi
aporetici):
nel
quadro
il
dicibile
della
cronaca
subisce
una
deformazione
che
converge
al
centro
di
un
mondo
della
guerra
(mondo
in
basso)
dove
si
vedono
persone
uccise
sull’asfalto
e
due
militari
accanto
ma
anche
un
passante
indifferente,
ci
si
abitua
al
tragico
o
la
banalità
del male.
Leggere
la
cronaca,
cavarne
pensiero
e
sospenderlo
nella
sua
bellezza
perlacea
come
a
dire
che
la
bellezza
della
perla
è
originata
da
un
male,
meglio
ancora
che
caos
e
logos
convivono.
Però
l’aporia
bene-male
non
basta,
va
analizzata
e
tocca
anche
a
chi
guarda,
a
ognuno
che
guarda,
sguardo
difficile
anche
doloroso
dove
sovente
la
specularità
oggettiva
o
l’idea
di
corrispondenza
tra
nome
e
cosa
può
svanire
però
apre
all’ineffabile,
un
termine
a
me
caro
perché
indica
ciò
che
non
si
può
dire
ma
svelare
almeno
la
sua
esistenza
fa
coscienza.
E’
così
che
cresce
il
mio
sentimento
e
la
mia
partecipazione
al
dramma
mortale
della
grande
fotografia
di
cronaca
dall’Ucraina.
Mi
ripeto,
ma
è
qui
il
nucleo:
tenere
assieme
l’opposto,
ecco
perché
il
mondo
in
basso
al
quadro
tragico,
negativo
vorrei
che
fosse
leggero
e,
proprio
perché
il
soggetto
è
tragico,
vorrei
che
almeno
l’atmosfera sia lieve (“che la morte ti sia lieve”).
Nell’opera
la
verità
del
fotoreporter:
frammenti
di
cronaca
che
diventeranno
storia,
anticipano
quello
che
sarà,
ma
spero
non
avverrà
mai,
la
prima
guerra
cosmica
nel
senso
che
il
primo
mondo
che
verrà
distrutto
(dall’uomo)
sarà
il
nostro.
(E
come
non
ricordare
i
miei
cataloghi
reperti
o
tombini
sindonici
degli
anni 70, intesi come la Pompei d’oggi?).
6-4-2022-
Recentemente
alla
TV
ho
sentito
dire
da
Lucio
Caracciolo:
“è
iniziato
un
nuovo
secolo,
quello
della
fine
della
pace”.
Quello
dei
nostri
figli
e
nipoti,
per
loro
ricomincia
la
guerra
che
per
noi
anziani
(padri
e
nonni)
non
pensavamo
più
possibile
almeno
qua
in
Europa:
la fine della pace.
7-4-2022-
Leggo
“Limes:
la
fine
della
pace”,
pieno
zeppo
di
dati
geopolitici che possono colmare i buchi della mia cultura.
9-4-2022-
Se
la
parte
bassa
del
quadro
sembra
funzionare,
quella
alta
sopra,
con
quella
specie
di
bomba
che
sta
cadendo
e
che
porta
con
sé
già
le
macerie
che
produrrà
a
breve,
non
mi
sembra
funzionare.
Troppo
verismo
e
realismo
dicono
quello
che
si
sa
ma
la
realtà è più grande.
12-4-2022-
C’è
un
grande
bisogno
di
dilatare
la
mente,
di
capire
maggiormente
e
non
è
più
sufficiente
il
pensiero
del
buon
intellettuale
dentro
un
tempo
di
pace
o
che
si
credeva
di
pace
duratura,
il
discorso
umano
sembra
frantumarsi
e
la
parola
PACE
pronunciata
in
modo
generico
non
funziona
più,
è
diventata
complessa,
difficile
da
districare
e
sarebbe
già
tanto
capire
“unde
malum” e come farlo finire.
Forse
da
questi
pensieri
viene
l’intervento
pesante
sulla
parte
alta
del
quadro,
la
mano
ha
pensato
più
della
mia
mente
e
ha
realizzato
(inconsciamente)
il
mondo
in
alto
che
può
essere
interpretato
in
vari
modi.
Aspetto,
capirò
dopo
quello
che
ho
fatto,
senza
lo
stordimento del fare un po’ sciamanico.
21-4-2022-
Adesso
ci
sono
due
mondi,
in
basso
uno
pallido,
freddo
ma
ancora
umano
e
“reale”
perché
è
un’immagine
dall’Ucraina,
nell’altro
in
alto
invece
nessuna
immagine
e
di
un
grigio
scuro
con
un
vuoto
che
contiene
al
centro
qualcosa
ma
è
indicibile
cosa
sia,
forse è un mondo che si spegne nel grigiore….
28-4-2022-
Giusto
e
riuscito
l’intervento
fatto
prima
e
pensare
che
mi
sembrava
un
azzardo
distruttivo
invece
sembra
di
scoprire
che
ci
sia
in
basso
una
chiarezza
dolorosa
(del
presente)
e
in
alto
un
oscuro divenire: “CHIAREZZA DOLOROSA E OSCURO DIVENIRE”