numero

dicembre 2024

BASTA SLOGAN!

di Fernanda Fedi Nulla si ripete. Ricordo con nostalgia gli anni Settanta ed i collettivi, la partecipazione attiva a problematiche che riguardavano noi tutti, l’accrescimento, la voglia di contribuire al cambiamento da parte di un nucleo di artisti di ricerca e non solo; gli anni più belli sono stati quelli della discussione, del voler ‘essere’, di voler allargare, di voler conoscere, di voler partecipare ad una trasformazione significativa della società anche attraverso i nostri mezzi, l’arte. L’arte è un privilegio unico, l’aver votato la propria vita alla ricerca artistica ed ai suoi innumerevoli rivoli socio-creativi, l’aver cercato di esprimere pensieri/concetti alti ed universali, anche se non sempre comprensibili ai più (non per ignoranza o altro, bensi per diversità empatiche, interessi e visioni opposte etc..) l’arte è fuori discussione, è una follia voluta. E’ un andare oltre. Per venire al ‘politico’.. desidererei sapere da ogni esponente che ci rappresenta, quando declamano nuovi interventi/miglioramenti sulla sanità, pensioni etc. (in particolare dalla Schlein che stimo per le battaglie che porta avanti con tenacia) quali mosse intraprenderebbe per poter far rinascere appunto la sanità pubblica e altro, a quali fondi accedere, quali sacrifici affrontare… Insomma non più slogan , ma programmazioni, a grandi linee ovviamente, pur tuttavia con una attinenza concreta alla nostra realtà finanziaria attuale . Questo vale anche per l’Educazione, la Cultura in tutte le sue diramazioni (Arti visive, il Teatro, La Musica…). Non è semplice, ma bisogna affrontare ogni enunciato appoggiandolo a proposte pensate ed analizzate. Questo potrebbe fare la differenza . E forse anche i giovani si avvicinerebbero e prenderebbero parte con maggiore entusiasmo e concretezza alle problematiche in corso. Oppure (soluzione ottimale) siano essi stessi, i giovani, a far che qualcosa si incominci a realizzare realmente: pensare, proporre, agire. L’arte oggi, nella sua accezione migliore, fa parte unicamente del mondo poietico e sociale indipendente, non può e non deve farsi dominare unicamente dalla Finanza, che impone e sottomette tutto e sempre tutto.

riContemporaneo.org | opinioni, polemiche, proposte sull’arte contemporanea

Fernanda Fedi  Caluso (Torino) 1940. Ha compiuto studi artistici a Milano e a Bologna, laureandosi al DAMS con specializzazioni in Museologia, Museografia e  Arte Terapia.  Artista, saggista, organizzatrice artistica e culturale, vive e opera a Milano.  | © blogMagazine pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso  dal 2011   |    Codice ISSN 2239-0235 |
25 F.Fedi, "Virus musicale n. 39", cm 30x30, 2020

polemiche e proposte sull’arte contemporanea

25
dicembre 2024

BASTA SLOGAN!

di Fernanda Fedi Nulla si ripete. Ricordo con nostalgia gli anni Settanta ed i collettivi, la partecipazione attiva a problematiche che riguardavano noi tutti, l’accrescimento, la voglia di contribuire al cambiamento da parte di un nucleo di artisti di ricerca e non solo; gli anni più belli sono stati quelli della discussione, del voler ‘essere’, di voler allargare, di voler conoscere, di voler partecipare ad una trasformazione significativa della società anche attraverso i nostri mezzi, l’arte. L’arte è un privilegio unico, l’aver votato la propria vita alla ricerca artistica ed ai suoi innumerevoli rivoli socio-creativi, l’aver cercato di esprimere pensieri/concetti alti ed universali, anche se non sempre comprensibili ai più (non per ignoranza o altro, bensi per diversità empatiche, interessi e visioni opposte etc..) l’arte è fuori discussione, è una follia voluta. E’ un andare oltre. Per venire al ‘politico’.. desidererei sapere da ogni esponente che ci rappresenta, quando declamano nuovi interventi/miglioramenti sulla sanità, pensioni etc. (in particolare dalla Schlein che stimo per le battaglie che porta avanti con tenacia) quali mosse intraprenderebbe per poter far rinascere appunto la sanità pubblica e altro, a quali fondi accedere, quali sacrifici affrontare… Insomma non più slogan , ma programmazioni, a grandi linee ovviamente, pur tuttavia con una attinenza concreta alla nostra realtà finanziaria attuale . Questo vale anche per l’Educazione, la Cultura in tutte le sue diramazioni (Arti visive, il Teatro, La Musica…). Non è semplice, ma bisogna affrontare ogni enunciato appoggiandolo a proposte pensate ed analizzate. Questo potrebbe fare la differenza . E forse anche i giovani si avvicinerebbero e prenderebbero parte con maggiore entusiasmo e concretezza alle problematiche in corso. Oppure (soluzione ottimale) siano essi stessi, i giovani, a far che qualcosa si incominci a realizzare realmente: pensare, proporre, agire. L’arte oggi, nella sua accezione migliore, fa parte unicamente del mondo poietico e sociale indipendente, non può e non deve farsi dominare unicamente dalla Finanza, che impone e sottomette tutto e sempre tutto.
Fernanda Fedi  Caluso (Torino) 1940. Ha compiuto studi artistici a Milano e a Bologna, laureandosi al DAMS con specializzazioni in Museologia, Museografia e  Arte Terapia.  Artista, saggista, organizzatrice artistica e culturale, vive e opera a Milano. F.Fedi, "Virus musicale n. 39", cm 30x30, 2020