novembre 2022
UNA LETTERA
Quali
sono
state
le
ragioni
che
hanno
determinato
la
nostra
situazione
in
questa
attuale
condizione
di
disastro
ambientale:
la
selvaggia
rivoluzione
industriale.
Uno
sviluppo
in
cui
si
è
attuato
senza
rendersi
conto
del
danno
in
cui
oggi
ci
troviamo.
Quali
sono
state
le
ragioni,
le
cause:
è
correre
verso
il
capitalizzare,
verso
il
profitto,
il
cui
denaro
spartito
fra
potenze
determinando
squilibri
sociali
e
ogni
tentativo
di
una
distribuzione
della
ricchezza
completamente
disattesa,
e
le
briciole,
raccolte
con
lotte
continue
ma
mai
eque.
Un
mondo
ingiusto
diviso
fra
zone
del
pianeta
fra
chi
sta
meglio
e
altre
nella
povertà
assoluta
con
tutto
ciò
che
ne
determina,
fame,
carenza
di
medicine,
morte,
epidemie,
abbandonate
alla
più
vergognosa
solitudine
malgrado
si
sappia.
E
nulla
valgano
le
continue
richieste
di
solidarietà
di
associazioni
e
volontariati
di
cui
la
coscienza
si
ribella
e
l’addormentiamo
con
un
po’
di
carità
e
nulla
avviene
con
interventi
strutturali,
non
per
motivi
di
carenza
di
denaro
ma
solo
perché
i
soldi
sono
nelle
mani
di
pochi
e
nelle
strutture
dei
paesi
non
solo
occidentali,
ma
una
grossa
fetta
di
mondo
come
le
grosse
finanziarie
che
si
dividono
capitali
a
cifre
non
pensabili
tanto,
sono
tanti,
con
passaggi
di
denaro
senza
saperne
la
provenienza
e
la
loro
diffusione.
Un
mondo
sbagliato
e
non
so
perché
questi
paesi
si
chiamano
democrazie,dove
tutto
puoi
dire
dove
niente
puoi
cambiare,
il
mercato
sovrasta
la
politica,
condiziona
le
scelte
dei
governi,
la
cui
politica
invece
dovrebbe
in
ogni
caso
limitare
il
mercato
dato
che
il
denaro
serve
al
progresso
e
alla
giustizia
di
tutti
i
cittadini
e
sopra
tutto
alla
salva
guardia
del
pianeta
che
non
è
solo
degli
attuali
viventi
in
cui
abbiamo
il
dovere
di
custodirlo
e
oggi
è
premuroso
per
salvare
il
salvabile
e
lasciarlo
alle
nuove
generazioni.
Ma
non
solo
per
la
nostra
specie
ma
per
la
biodiversità
per
ogni
genere
di
vita.
Non
sto
dicendo
niente
di
nuovo
è
ormai
chiaro
a
tutti,
che
l’unica
salvezza
dell’uomo
è
il
modificare
i
nostri
comportamenti,
ma
è
evidente
che
il
potere
economico
e
il
nostro
stesso
fare
manipolato
e
includente
nel
sistema
ben
saldo
in
questa
dittatura
Mentre
sto
scrivendo
mi
salta
alla
mente,
è
una
utopia?
O
forse
è
la
stessa
natura
che
ci
obbligherà
nella
direzione
in
cui
la
natura
stessa
la
vera
e
la
sola
padrona
di
tutti,
farà
saltare
il
banco
e
la
vita
si
estinguerà
cosi
come
gia
successo
nella
preistoria
per
altre
cinque
volte
e
si
rigenererà
in
altre
vite.
O
rimediamo
modificandoci
se
siamo
in
tempo
con
un
socialismo
di
nuova
generazione
ma
non
come
fine
ma
come
mezzo
per
un
ritorno
alla
natura,
via
i
nostri
egoismi,
individualismi
e
ritrovarci
tutti
insieme
come
specie solidale e guardando l’universo come patria comune.
Come
si
è
arrivati
si
qui:
Siamo
il
risultato
di
concezioni
filosofiche
che
hanno
indotto
il
nostro
sviluppo
intellettuale,
pensando
che
il
tutto
fosse
solo
l’uomo,
la
sua
intelligenza
il
solo
ed
unico
rapporto
con
se
stesso
tenendo
solo
presente
la
propria
razionalità
mettendosi
al
di
sopra
di
tutto
ciò
che
ci
circonda,
conducendoci
fuori
da
ogni
cognizione
rispetto
al
mondo
e
il
tutto
ciò
che
ne
è
fuori
del
solo
aspetto
intellettivo,
e
qualunque
rapporto
alla
natura
è
stato
solo
come
sfruttamento
del
suolo
e
il
solo
profitto
che
esso
può
dare.
Potrei
citare
alcuni
filosofi
prominenti
e
di
solide
affermazioni,
che
hanno
posto
le
basi
di
tutto
il
pensiero
Occidentale
smentendo
che
non
ci
sono
in
natura
principi,
ma
solo
conoscenza
intelleggibile
di
cui
Parmenide,
Socrate,
Platone,
smentendo
altri
filosofi
presocratici
antichi
che
erano
alla
ricerca
dell’arche
forza
primigenia
del
mondo
e
della
natura.
E
saremmo
arrivati
ad
una
più
stretta analogia con la natura e il resto della vita
molto
prima
alla
nuova
scienza
quantica
che
sperimenta
il
rapporto
diretto
con
l’energia
dell’universo
e
l’uomo.
Avremmo
preceduto
le
religioni e la tecnologia.
Come
artista,
e
come
uomo
questo
mondo
non
mi
appartiene
più
e
non
mi
sento
più
di
rappresentarlo,
vorrei
tanto
che
la
mia
intuizione
mi
portasse
oltre
ed
è
quello
che
sto
facendo
e
non
so
se
questa
mia
mi
porterà
ad
una
più
pura
visione,
comunque
meglio
una
ricerca
lontano
da
questo mondo che sta per esplodere.
Pubblico questa lettera dell’amico Carpo così come l’ho ricevuta,
senza correzioni nè limature, perchè nella sua ruvida concitazione
mi pare molto adatta al clima che stiamo vivendo… (G.S.)