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| © blogMagazine pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso  dal 2011   |    Codice ISSN 2239-0235 |

riContemporaneo.org | opinioni, polemiche, proposte sull’arte contemporanea

23 Gilberto Carpo  E’ nato nel 1934 ad Omegna.  Si è sempre interessato alle tecniche artistiche, e ha imparato il mestiere frequentando gli studi di pittori e scultori. Si dedica completamente all’arte dal 1964. Vive e opera a Casale Corte Cerro e a Campello Monti  Valstrona (VB)
novembre 2022

UNA LETTERA

Quali sono state le ragioni che hanno determinato la nostra situazione in questa attuale condizione di disastro ambientale: la selvaggia rivoluzione industriale. Uno sviluppo in cui si è attuato senza rendersi conto del danno in cui oggi ci troviamo. Quali sono state le ragioni, le cause: è correre verso il capitalizzare, verso il profitto, il cui denaro spartito fra potenze determinando squilibri sociali e ogni tentativo di una distribuzione della ricchezza completamente disattesa, e le briciole, raccolte con lotte continue ma mai eque. Un mondo ingiusto diviso fra zone del pianeta fra chi sta meglio e altre nella povertà assoluta con tutto ciò che ne determina, fame, carenza di medicine, morte, epidemie, abbandonate alla più vergognosa solitudine malgrado si sappia. E nulla valgano le continue richieste di solidarietà di associazioni e volontariati di cui la coscienza si ribella e l’addormentiamo con un po’ di carità e nulla avviene con interventi strutturali, non per motivi di carenza di denaro ma solo perché i soldi sono nelle mani di pochi e nelle strutture dei paesi non solo occidentali, ma una grossa fetta di mondo come le grosse finanziarie che si dividono capitali a cifre non pensabili tanto, sono tanti, con passaggi di denaro senza saperne la provenienza e la loro diffusione. Un mondo sbagliato e non so perché questi paesi si chiamano democrazie,dove tutto puoi dire dove niente puoi cambiare, il mercato sovrasta la politica, condiziona le scelte dei governi, la cui politica invece dovrebbe in ogni caso limitare il mercato dato che il denaro serve al progresso e alla giustizia di tutti i cittadini e sopra tutto alla salva guardia del pianeta che non è solo degli attuali viventi in cui abbiamo il dovere di custodirlo e oggi è premuroso per salvare il salvabile e lasciarlo alle nuove generazioni. Ma non solo per la nostra specie ma per la biodiversità per ogni genere di vita. Non sto dicendo niente di nuovo è ormai chiaro a tutti, che l’unica salvezza dell’uomo è il modificare i nostri comportamenti, ma è evidente che il potere economico e il nostro stesso fare manipolato e includente nel sistema ben saldo in questa dittatura Mentre sto scrivendo mi salta alla mente, è una utopia? O forse è la stessa natura che ci obbligherà nella direzione in cui la natura stessa la vera e la sola padrona di tutti, farà saltare il banco e la vita si estinguerà cosi come gia successo nella preistoria per altre cinque volte e si rigenererà in altre vite. O rimediamo modificandoci se siamo in tempo con un socialismo di nuova generazione ma non come fine ma come mezzo per un ritorno alla natura, via i nostri egoismi, individualismi e ritrovarci tutti insieme come specie solidale e guardando l’universo come patria comune. Come si è arrivati si qui: Siamo il risultato di concezioni filosofiche che hanno indotto il nostro sviluppo intellettuale, pensando che il tutto fosse solo l’uomo, la sua intelligenza il solo ed unico rapporto con se stesso tenendo solo presente la propria razionalità mettendosi al di sopra di tutto ciò che ci circonda, conducendoci fuori da ogni cognizione rispetto al mondo e il tutto ciò che ne è fuori del solo aspetto intellettivo, e qualunque rapporto alla natura è stato solo come sfruttamento del suolo e il solo profitto che esso può dare. Potrei citare alcuni filosofi prominenti e di solide affermazioni, che hanno posto le basi di tutto il pensiero Occidentale smentendo che non ci sono in natura principi, ma solo conoscenza intelleggibile di cui Parmenide, Socrate, Platone, smentendo altri filosofi presocratici antichi che erano alla ricerca dell’arche forza primigenia del mondo e della natura. E saremmo arrivati ad una più stretta analogia con la natura e il resto della vita molto prima alla nuova scienza quantica che sperimenta il rapporto diretto con l’energia dell’universo e l’uomo. Avremmo preceduto le religioni e la tecnologia. Come artista, e come uomo questo mondo non mi appartiene più e non mi sento più di rappresentarlo, vorrei tanto che la mia intuizione mi portasse oltre ed è quello che sto facendo e non so se questa mia mi porterà ad una più pura visione, comunque meglio una ricerca lontano da questo mondo che sta per esplodere.
Gilberto Carpo, "Senza titolo", tecnica mista. 140x170 cm, 2022

Pubblico questa lettera dell’amico Carpo così come l’ho ricevuta,

senza correzioni nè limature, perchè nella sua ruvida concitazione

mi pare molto adatta al clima che stiamo vivendo… (G.S.)

polemiche e proposte sull’arte contemporanea

23 Gilberto Carpo  E’ nato nel 1934 ad Omegna.  Si è sempre interessato alle tecniche artistiche, e ha imparato il mestiere frequentando gli studi di pittori e scultori. Si dedica completamente all’arte dal 1964. Vive e opera a Casale Corte Cerro e a Campello Monti  Valstrona (VB)
novembre 2022

UNA LETTERA

E UN’IMMAGINE

DI GILBERTO CARPO

Quali sono state le ragioni che hanno determinato la nostra situazione in questa attuale condizione di disastro ambientale: la selvaggia rivoluzione industriale. Uno sviluppo in cui si è attuato senza rendersi conto del danno in cui oggi ci troviamo. Quali sono state le ragioni, le cause: è correre verso il capitalizzare, verso il profitto, il cui denaro spartito fra potenze determinando squilibri sociali e ogni tentativo di una distribuzione della ricchezza completamente disattesa, e le briciole, raccolte con lotte continue ma mai eque. Un mondo ingiusto diviso fra zone del pianeta fra chi sta meglio e altre nella povertà assoluta con tutto ciò che ne determina, fame, carenza di medicine, morte, epidemie, abbandonate alla più vergognosa solitudine malgrado si sappia. E nulla valgano le continue richieste di solidarietà di associazioni e volontariati di cui la coscienza si ribella e l’addormentiamo con un po’ di carità e nulla avviene con interventi strutturali, non per motivi di carenza di denaro ma solo perché i soldi sono nelle mani di pochi e nelle strutture dei paesi non solo occidentali, ma una grossa fetta di mondo come le grosse finanziarie che si dividono capitali a cifre non pensabili tanto, sono tanti, con passaggi di denaro senza saperne la provenienza e la loro diffusione. Un mondo sbagliato e non so perché questi paesi si chiamano democrazie,dove tutto puoi dire dove niente puoi cambiare, il mercato sovrasta la politica, condiziona le scelte dei governi, la cui politica invece dovrebbe in ogni caso limitare il mercato dato che il denaro serve al progresso e alla giustizia di tutti i cittadini e sopra tutto alla salva guardia del pianeta che non è solo degli attuali viventi in cui abbiamo il dovere di custodirlo e oggi è premuroso per salvare il salvabile e lasciarlo alle nuove generazioni. Ma non solo per la nostra specie ma per la biodiversità per ogni genere di vita. Non sto dicendo niente di nuovo è ormai chiaro a tutti, che l’unica salvezza dell’uomo è il modificare i nostri comportamenti, ma è evidente che il potere economico e il nostro stesso fare manipolato e includente nel sistema ben saldo in questa dittatura Mentre sto scrivendo mi salta alla mente, è una utopia? O forse è la stessa natura che ci obbligherà nella direzione in cui la natura stessa la vera e la sola padrona di tutti, farà saltare il banco e la vita si estinguerà cosi come gia successo nella preistoria per altre cinque volte e si rigenererà in altre vite. O rimediamo modificandoci se siamo in tempo con un socialismo di nuova generazione ma non come fine ma come mezzo per un ritorno alla natura, via i nostri egoismi, individualismi e ritrovarci tutti insieme come specie solidale e guardando l’universo come patria comune. Come si è arrivati si qui: Siamo il risultato di concezioni filosofiche che hanno indotto il nostro sviluppo intellettuale, pensando che il tutto fosse solo l’uomo, la sua intelligenza il solo ed unico rapporto con se stesso tenendo solo presente la propria razionalità mettendosi al di sopra di tutto ciò che ci circonda, conducendoci fuori da ogni cognizione rispetto al mondo e il tutto ciò che ne è fuori del solo aspetto intellettivo, e qualunque rapporto alla natura è stato solo come sfruttamento del suolo e il solo profitto che esso può dare. Potrei citare alcuni filosofi prominenti e di solide affermazioni, che hanno posto le basi di tutto il pensiero Occidentale smentendo che non ci sono in natura principi, ma solo conoscenza intelleggibile di cui Parmenide, Socrate, Platone, smentendo altri filosofi presocratici antichi che erano alla ricerca dell’arche forza primigenia del mondo e della natura. E saremmo arrivati ad una più stretta analogia con la natura e il resto della vita molto prima alla nuova scienza quantica che sperimenta il rapporto diretto con l’energia dell’universo e l’uomo. Avremmo preceduto le religioni e la tecnologia. Come artista, e come uomo questo mondo non mi appartiene più e non mi sento più di rappresentarlo, vorrei tanto che la mia intuizione mi portasse oltre ed è quello che sto facendo e non so se questa mia mi porterà ad una più pura visione, comunque meglio una ricerca lontano da questo mondo che sta per esplodere.
Gilberto Carpo, "Senza titolo", tecnica mista. 140x170 cm, 2022

Pubblico questa lettera dell’amico

Carpo così come l’ho ricevuta, senza

correzioni nè limature, perchè nella

sua ruvida concitazione mi pare

molto adatta al clima che stiamo

vivendo… (G.S.)